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Convegno di te non ho paura

CONVEGNO

IO DI TE NON HO PAURA

3 LUGLIO 2021 CONVITTO PALMIERI

LECCE

Il 3 Luglio 2021 presso la Biblioteca Bernardini di Lecce si è tenuto il Convegno dal titolo “IO DI TE NON HO PAURA”.

All’ombra del Barocco abbiamo dialogato con i nostri illustri ospiti sul tema del Bullismo, Cyberbullismo e Violenza di genere.

L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce, ha visto come relatori d’eccezione:

 - Mirko Cazzato, ideatore e co-fondatore dell'Associazione “MA BASTA” che da anni lotta contro il Bullismo;

 - la Dott.ssa Emanuela Mariano, psicologa clinica, che si è occupata delle conseguenze psicologiche;

 - il Dott. Alessandro Congedo, informatico forense, che ha trattato il fenomeno del Cyberbullismo;

 - il Prof. Luigi Spedicato, docente di sociologia presso l’Università Unisalento, direttore del progetto “Oltre l'Odio”;

 - il Comandante Matteo de Luca.

Ospiti d’onore della serata sono stati:

 - l’attrice Cristina Bugatty, conosciuta per aver interpretato il ruolo di Mina nel film “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek, per la partecipazione a vari programmi televisivi tra i quali “Chiambretti c’è”, “Sgarbi e commenti”, “Pronto Chiambretti”, “Markette – tutto fa brodo in tv”, “Lilit – in un mondo migliore”, “Pechino Express” e per gli innumerevoli ruoli teatrali;

 - lo scrittore Samuel Montegrande autore dei romanzi “Non sarò più solo” e “Salvami (dieci giorni a Natale)” e opinionista in programmi televisivi, tra i quali “Forum”.

Ha moderato la serata Matteo Caione, giornalista professionista di Nuovo Quotidiano di Puglia.

Mirko Cazzato ha illustrato il progetto dell’Associazione racchiuso nel nome di “MODELLO MA BASTA” che consiste in una serie di azioni e iniziative che possono essere adottate al fine di debullizzare le classi. Obiettivo primario per "MA BASTA" è quello di prevenire e contrastare dal basso il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole.

La Dottoressa Mariano si è soffermata sulla personalità della vittima e del bullo definendo la vittima come una persona sensibile, insicura che ha una scarsa autostima di sé e che diventa pertanto terreno fertile per il bullo che si presenta come una persona forte, aggressiva, che non rispetta le regole ma soprattutto che ha una scarsa capacità empatica.

Centrale è la funzione degli altri attori, i cosiddetti “SPETTATORI”: amici del bullo, amici della vittima, insegnanti, genitori che non parlano e determinano dinamiche che alimentano un clima di omertà.  

La Dottoressa Mariano ha invitato tutti gli educatori ad un lavoro di sensibilizzazione, d'informazione ma soprattutto di comunicazione: “Abbiamo bisogno di adulti attenti, autorevoli, di fare rete ma soprattutto è importante creare una “ALLEANZA EDUCATIVA”.

L'esperto informatico forense Alessandro Congedo ha mostrato come tecnicamente è possibile creare un falso profilo, infiltrarsi nei profili privati commettendo reati informatici e infine ha portato sul tavolo dei relatori un caso pratico risolto da Anonymus, di cui è membro, un caso di ragazzine postate sul canale Telegram e insultate. L’intervento di Anonymus ha permesso la chiusura del canale social.

L’intervento del prof. Gigi Spedicato è volto su come internet non è più luogo di scambio di conoscenza ma un luogo in cui si creano “ISOLE DI AGGRESSIVITA’”, “TRIBU’", gruppi che si diversificano dagli altri perché caratterizzati dall’aggressività.

Il Luogotenente Matteo De Luca ha accentuato l’importanza della collaborazione tra le diverse energie interessate: l’arma dei Carabinieri, la guardia d Finanza, gli ingegneri informatici e gli educatori tutti al fine di combattere il Cyberbullismo.

Ha individuato, come una delle cause scatenanti del fenomeno, la carenza di dialogo soprattutto nelle famiglie dove si è ormai disabituati a stare insieme. Il disagio si avverte in particolar modo nei pochi momenti d’incontro quando venendo meno il dialogo, i ragazzi  si sentono lasciati soli e si riversano nel mondo dei social.

I nostri ospiti d’onore, l'attrice Cristina Bugatti e lo scrittore Samuel Montegrande, ricalcando l’importanza del dialogo e del confronto hanno parlato della loro esperienza in Clubhouse.

Si tratta di un social network basato sui contenuti audio. Si suddivide in stanze tematiche dove i partecipanti si confrontano su qualunque tematica sociale e si fa semplicemente quello che oggi manca: “SI PARLA”. Clubhouse offre l’opportunità straordinaria alle diverse generazioni che si ritrovano virtualmente insieme nella stessa stanza di confrontarsi, di riflettere e discutere sulle tematiche più attuali.

Il Convegno si è concluso con la consapevolezza che la rete è diventata ormai l’autostrada dell’odio, un mare aperto dove non c’è più la critica ragionata, la critica costruttiva che aiuta alla riflessione ma bensì un luogo dove prevalgono la violenza e la diffamazione.     

 

 

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